CHE NON ABBIANO FINE MAI… La memoria ebraica fra musica e racconti

LocandinaMartedì 8 marzo 2016, ore 10.30
Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze
Sala Buonumore – Piazza delle Belle Arti, 2 – Firenze

Lo spettacolo, di e con Eyal Lerner, è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia – Università di Firenze, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, il Liceo Classico e Musicale Dante di Firenze, il Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze, il Centro per l’UNESCO di Firenze, Lions Club Firenze Stibbert, con il patrocinio della Federazione Italiana Club e Centro UNESCO (FICLU), dell’Università di Firenze, del Consiglio Regionale della Toscana, del Comune di Firenze, della Comunità Ebraica di Firenze.

I posti sono limitati. Per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo una email a presidenza@centrounescofi.it.

Locandina (pdf 1,6 Mb)

Il Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova nel suo discorso del 27 gennaio scorso, in occasione del Giorno della Memoria, ha detto fra l’altro che “Commemorare le vittime è un dovere comune di tutta l’umanità. È un invito a ricordare insieme e a condividere questa memoria universale, a prescindere dalle nostre origini e dal nostro credo religioso.”

È anche volontà di capire il processo storico e sociale che provocò una simile esplosione di violenza, per evitare che possa succedere di nuovo ai nostri giorni.
La storia dell’Olocausto ci ricorda che le parole possono uccidere e che si possono trovare segni premonitori che precedono la tragedia e che la retorica dell’odio aumenta sempre di livello se resta senza repliche.

Settanta anni più tardi nell’era di Internet e dei social media il potere della propaganda è più devastante che mai. Lo possiamo vedere all’opera in Medio Oriente ed in altre regioni del mondo dove gruppi di estremisti usano ed abusano di Internet e di altri mezzi di comunicazione per diffondere la loro ideologia e diffondere campagne di terrore contro le popolazioni e le minoranze etniche e religiose. Spettacolarizzano i loro crimini e distruzioni per diffondere il terrore nel mondo.

Tuttavia noi possiamo rispondere alle parole che uccidono e feriscono con l’intelligenza e la voce della ragione.

Non dobbiamo temere di opporci con tenacia al razzismo e all’antisemitismo. Non permettiamo mai alla propaganda e alla falsificazione della storia di prevalere incontestate. Non accettiamo nessuna delle false verità che alimentano la negazione dell’Olocausto.

L’educazione alla storia dell’Olocausto deve servirci come un antidoto che può aiutarci a scoprire le avvisaglie della violenza radicale e a riconoscere e denunciare l’antisemitismo in tutte le sue forme, comprese quelle più insidiose, nelle teorie cospirazioniste o nell’odio e nella critica sistematica ad Israele.

Questo spirito di ricordo, prevenzione e vigilanza guida il programma dell’UNESCO nella suo programma educativo sull’Olocausto ed il genocidio, unico all’interno delle Nazioni Unite” ed è in questo spirito che il Centro per l’UNESCO di Firenze, ha aderito con entusiasmo al programma.

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